Descrizione prodotto
Il Fascismo rivoluzionario – o “di sinistra” – è quella componente progressista del movimento mussoliniano che intende sovvertire l’ordine borghese, il capitalismo, la finanza internazionale e lo sfruttamento operato dagli usurai ai danni del popolo, al fine di edificare – sulle macerie del vecchio mondo liberaldemocratico – la giovane Civiltà del Lavoro, liberamente organizzata nell’ordine corporativo.
Contrario anche al brutale collettivismo comunista – limitato ad una visione materialista che nega ogni riferimento all’identità storico-etnica delle stirpi – il Fascismo rivoluzionario intende costruire una comunità di popolo nella quale vengano fusi – in una sintesi totalitaria – la modernità e la tradizione, il socialismo e il nazionalismo, le aristocrazie eroiche e le masse popolari.
Ostacolato e frenato dai reazionari e dai conservatori che “fiancheggiano” il regime e innescano il tradimento finale, il programma politico dei “fascisti di sinistra” – egemone agli albori della Rivoluzione – poté esprimersi pienamente soltanto nei pochi mesi della Repubblica Sociale Italiana, in una situazione resa drammatica dallo sfortunato epilogo bellico.
La mistica della lotta, la fede nel capo carismatico, la fiducia nel destino di gloria, l’eroismo guerriero e la fanatica fedeltà all’Idea sono alcuni degli elementi che fanno del Fascismo un fenomeno non solo politico, sociale o economico, ma anche spirituale, culturale e addirittura religioso.
Questo libro ripercorre le vicende, le idee e i protagonisti della svolta nazionale e sociale: dagli arditi della Grande Guerra ai legionari di Fiume; dai futuristi ai sindacalisti; dai primi Fasci di Combattimento agli squadristi; dai corporativisti ai giovani dei GUF; dalla scuola di Mistica Fascista alle Brigate Nere repubblicane, passando per i grandi intellettuali che abbracciarono l’ideologia della rivoluzione italiana all’ombra del littorio.
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