Descrizione prodotto
“Il nemico dell’Europa” – finalmente tradotto in italiano – era parte integrante del più noto “Imperium”, testo di successo internazionale e opera topica di Francis Parker Yockey, filosofo e scrittore spengleriano tra i più discussi del panorama culturale americano. In chiara controtendenza rispetto al conformismo d’oltreoceano, l’autore passa in rassegna il fatale declino dell’Europa, auspicandone la rinascita.
Nelle pagine del testo – agile e coraggioso – è analizzata l’agonia europea: dalla fine degli imperi coloniali all’epopea del secondo conflitto mondiale, passando per la subalternità commerciale e per l’affermazione geopolitica delle nuove potenze planetarie. Schiacciato nella morsa di Yalta, il Vecchio Continente è costretto ad affrontare la pressione letale del capitalismo yankee e del materialismo marxista: due occupanti spietati e due nemici “esterni”, ai quali si unisce la fatale rassegnazione di una Civiltà stanca, divisa e colpevolizzata, che non è più capace di costruire Uomini, autodeterminarsi e fare politica.
Francis Parker Yockey, con straordinario anticipo, comprende i meccanismi che domineranno l’esistente: il superamento dei confini e l’imposizione del modello globale, la “cultura dei diritti” e della convivenza multietnica, la liberazione dell’individuo e il primato incontrastato dell’economia. Un rullo compressore che sembra decretare la fine della storia, oltrepassando le identità dei popoli e la forza delle Idee. Per sfatare questa morte annunciata – allora – si impone una rinascita politica e spirituale dell’Europa, che per secoli è stata il cuore e il motore del mondo.
Il messaggio contenuto in queste pagine, senza dubbio, è spaventosamente attuale: i popoli europei, spezzate le catene che li rendono schiavi, devono ritrovare il senso profondo della propria missione, che si trova al di là delle speculazioni accademiche e delle logiche parlamentari. Perché ciò avvenga, si rende necessaria l’affermazione di un nuovo ordine e di una nuova volontà di potenza: l’impeto di un’autentica sovranità continentale, senza complessi, senza ingerenze e senza padroni. Perché – come ci conferma questo profetico grido d’oltremare – la rinascita dell’Europa rappresenta il solo destino della Civiltà occidentale.
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