Descrizione prodotto
La turbofinanza è la negazione dell’economia reale, del lavoro produttivo, della stessa democrazia. È un mercato universale che abbatte tutti i confini, che con la globalizzazione vuol rendere tutti gli uomini uguali nella povertà, nella perdita della libertà e della loro identità e storia. Alla fin fine, questo mercato non realizza proprio il modello della società sovietizzata, burocratizzata, priva di sogni e di speranza?
E cosa resta di veramente antagonista al mercato universale se non i popoli, la loro identità, la loro religione e le tradizioni e le comunità solidali?
Un pugno di oligarchi esercita un dominio irrazionale, illimitato, prevaricatore, odioso: è la dittatura dei banchieri. In Grecia e in Italia stanno sperimentando governi tecnici con sistemi di coercizione e manipolazione senza precedenti.
È una fase di eclissi della democrazia, di perdita della sovranità nazionale, monetaria e popolare. È un momento di difficile comprensione. In cui però si ripresentano i rischi di un precedente disegno totalitario, quello comunista. Il comunismo, come capitalismo di Stato, alla fine del suo percorso storico conosce lo stesso destino di dominio tecnocratico e burocratico del capitalismo finanziario. Il collettivismo radicale comunista e le privatizzazioni radicali del capitalismo finanziario portano al medesimo epilogo di povertà diffusa, di standardizzazione e di infelicità egualitaria.
L’unica risposta antagonista alla dittatura dei banchieri è il populismo.
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