Descrizione prodotto
Un libro che, sotto forma di dialoghi e riflessioni, ci trasporta emozionalmente, ma anche concretamente, nella Germania dell’immediato dopoguerra. È il 1948 quando Savitri Devi decide di compiere l’unica missione che le era possibile, una volta sconfitto il Nazionalsocialismo: andare in Germania e mantenere vivo lo spirito del popolo. In borsa dei volantini e nel cuore il Führer che non è mai riuscita a incontrare, si sposterà tra la zona d’occupazione francese e quella inglese, finché non verrà poi catturata e rinchiusa nella prigione di Werl. Ma prima, prima ha fatto quel che doveva: ha fatto sì che lo spirito del Nazionalsocialismo – nonostante la denazificazione, i saccheggi, le minacce, le privazioni – restasse vivo. L’ha fatto parlando con il popolo, quel popolo che Adolf Hitler così tanto amava.
Dalla quarta di copertina:
«Questo libro è rivolto a tutti i veri seguaci di Adolf Hitler, sia dentro sia fuori dalla Germania; a tutti quelli che, nel 1948, si aggrappano agli ideali nazionalsocialisti, tanto fermamente quanto fecero nel 1933 e nel 1940.
Ma è in particolar modo rivolto ai Tedeschi: a quelli che mantennero la loro fede nel Führer sotto i fiumi di fuoco e di fosforo riversati su di loro, dagli aerei angloamericani, notte dopo notte, per cinque anni; e a quelli che continuano ad amarlo e a riverirlo in mezzo ad atroci condizioni postbelliche imposte su di loro dai suoi nemici – sotto umiliazioni di ogni sorta; sotto la persecuzione; e nella fame; nei campi di concentramento, o nella fosca desolazione delle loro case distrutte –, a dispetto di tutti i frenetici tentativi di “denazificarli” a tutti i costi; agli uomini d’oro e d’acciaio che la sconfitta non poteva scoraggiare, che il terrore e la tortura non potevano sottomettere, che il denaro non poteva comprare: i Nazisti veri, miei camerati, miei superiori».
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