quel domani che ci appartenne

Quel domani che ci appartenne

€18.00

di Gabriele Adinolfi

Anno: 2005
Pagine: 250

Esaurito

Descrizione prodotto

«Di tanto in tanto qualcuno mi chiede: perché non racconti la nostra storia ? Nella risposta sono sostanzialmente reticente, forse pure un po’ insincero. Tergiverso e accampo scuse. È che sono convinto che una semplice storicizzazione del nostro essere (qui e ora) ed essere stati (ieri o l’altro ieri) serva solo ad appagare vanità e spirito di rivincita[...] Ho scritto poche righe e già mi si presenta un problema, il problem che, imponente come una montagna, si ha davanti nell’impresa di scrivere un libro su di “noi”. Il problema (primo e non unico) è proprio il “noi”. La definizione di un soggetto che dovrebbe essere etico-politico. [...] Definire il noi quale soggetto di una narrazione politico-culturale è già impresa da Sisifo per la quale servono attributi eccezionali. E qui, io personalmente, disarmo, non mi sento all’altezza. Allora tergiverso e scantono. E mi dico anche: ma poi, quando si riuscisse a definire “noi” che storia raccontare e a quale fine ?[...] Scrivere una storia (spietata, cioè autentica e senza riserva) per definire il presente in funzione di una prospettiva futura, questo si sarebbe una cosa sensata, ho più volte pensato. E allora in quel contesto si può anche volgere lo sguardo retrospettivamente.
Il coraggio per fare una cosa del genere ancora non mi è venuto e forse non lo avrò mai. È invece venuto a Gabriele Adinolfi [il solo forse in grado di] pensare ed elaborare un “noi” discernendo, puntualizzando, scremando. Lo ha fatto prima in relazioneai “padri” dando sia pure attraverso pochi e necessariamente veloci tratteggi un ritratto esaustivo. poi ha affondato il passato prossimo compiendo un’audace escursione nella galassia delle organizzazioni che hanno caratterizzato l’ambiente negli anni ’70-’80, con puntate anche nei decenni dell’immediato dopoguerra. Infine lo sguardo viene posato sullo scenario presente.[...] L’elaborazione del nuovo progetto “metapolitcio” diviene ancora un volta centrale là dove Gabriele elabora la proposta, così come diviene centrale la figura del tipo umano che tale progetto deve elaborare ed inventare[...]»

Maurizio Murelli (Nota dell’Editore)

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