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Il giornalista Mussolini amava il suo mestiere di Duce ma ancora di più quel suo figlio prediletto che era il giornale, “quel piccolo foglio di carta nel quale confluisce la storia del mondo per una giornata”. Questo libro racconta la vita giornalistica di Mussolini, prendendo le mosse dalla nascita del “popolo d’Italia”: domenica 15 novembre 1914. Le corrispondenze di Mussolini dalle trincee dell’Isonzo e del Carso spiegavano cosa voleva dire combattere nel fango in solitudine con se stessi, ma anche in fratellanza con tanti altri uomini. Dopo la fondazione dei Fasci di Combattimento, Mussolini lasciò la direzione del giornale al fratello, pur seguendone ogni sera per telefono l’impostazione, i titoli, gli articoli. Nell’ultimo atto della Repubblica Sociale il Duce sembrò tornare a tempo pieno al suo primo mestiere, le quasi 100 note della “corrispondenza repubblicana” restano la testimonianza viva dei suoi 600 giorni della Repubblica.
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