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Simbolo dello squadrismo, cremonese ma non solo, Roberto Farinacci è soprattutto il testimone dell’impressionante bufera che squassò da cima a fondo l’Italia per due interi anni, il 1919 e il 1920 — il “biennio rosso” percorso drammaticamente da tumulti, scioperi, agitazioni e violenze d’ogni tipo, che portarono la nazione sull’orlo di un’autentica guerra civile, arginata poi soltanto grazie alla travolgente discesa in campo del Fascismo. Le pagine che seguono sono appunto il racconto, il diario giornaliero, di quegli anni convulsi, di quel periodo straordinario iniziato il 23 marzo 1919 e destinato a concludersi il 28 ottobre 1922, con la presa del potere da parte di Benito Mussolini.
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